lunedì 30 marzo 2009

Come si assumono le essenze?


Proprio in virtù del loro essere volatili, gli olii essenziali possono giungere al nostro organismo attraverso diverse vie.



Tramite l'olfatto, entrano in contatto con la mucosa nasale e stimolano le terminazioni nervose olfattive, agendo sul sistema limbico del cervello, la parte che "governa" emozioni e ricordi. Strettamente relazionato ad esso, il sistema neurovegetativo, che regola le funzioni ormonali, il ciclo veglia/sonno, la sensazione di fame/sazietà.

Dal naso, le essenze raggiungono anche le vie respiratorie, e, dai polmoni, arrivano nel sangue.



Attraverso la pelle, le essenze raggiungono i vasi sanguigni più rapidamente.

Secondo gli esperti, sembra preferibile l'applicazione esterna transdermica per non "sovraccaricare" direttamente gli organi interni: il sangue distribuisce le essenze nell'organismo più blandamente, ma più rapidamente, e gli organi se ne giovano nella misura necessaria.

mercoledì 25 marzo 2009

Il Tedesco. 02, pronunce particolari


Come anticipato, in tedesco i fonemi di una parola si influenzano fra loro dando luogo a fenomeni di pronuncia particolari.

Dittonghi:
EI Si pronuncia [ai]: Frankenstein
EU / ÄU Si pronuncia [ɔi]: Freud

IE è uno iato, cioè le vocali appartengono a due sillabe diverse, tuttavia quando presenti in successione si leggono [i:]: Wien.
Anche EU può essere uno iato, in questo caso le vocali vanno pronunciate entrambe, separatamente: Museum (infatti, per quanto remoto, questa parola è un prestito).

Gruppi consonantici:
CH davanti a /a, o, u/ si pronuncia [x], fricativa velare sorda
davanti a /i, e, ä/ diventa [ç], fricativa palatale sorda ("riceve" dalle vocali anteriorità)
SCH serve a rendere [ʃ] , fricativa palato-alveolare sorda
TSCH suona come [tʃ], affricata palato-alveolare sorda
PH si legge [f]

Altre particolarità:
Il Tedesco non ha il suono [dʒ], se non in alcuni prestiti; in tal caso si scrive DSCH (Dschungel, giungla).
IG a fine parola si legge [iç].
/b, d, g/ a fine parola perdono il tratto della sonorità, quindi si leggono [p, t, k].
A dirla tutta, /p, t, k/ vengono in realtà pronunciate con una lieve aspirazione.

lunedì 23 marzo 2009

Il Serbo Croato. 07, il sostantivo [4] - declinazioni III


Esistono alcune varianti alle linee generali sulla ripartizione dei sostantivi in declinazioni viste fin'ora. Vediamo quali.

Declinazione dei sostantivi MASCHILI terminanti in -e od -o


Singolare Plurale
Nom. dinam-o dinam-i
Gen. dinam-a dinam-a
Dat. dinam-u dinam-ima
Acc. dinam-o dinam-e
Voc. dinam-o dinam-i
Loc. dinam-u dinam-ima
Str. dinam-om dinam-ima

Declinazione dei sostantivi FEMMINILI che terminano in consonante

Singolare Plurale
Nom. peć peć
Gen. peć-i peć-i
Dat. peć-i peć-ima
Acc. peć peć-i
Voc. peć-i peć-i
Loc. peć-i peć-ima
Str. peć-u/i peć-ima
(stufa)

Declinazione dei sostantivi neutri DEVERBALI e COLLETTIVI

Singolare Plurale
Nom. igranj-e igranj-a
Gen. igranj-a igranj-a
Dat. igranj-u igranj-ima
Acc. igranj-e igranj-a
Voc. igranj-e igranj-a
Loc. igranj-u igranj-ima
Str. igranj-em igranj-ima
(gioco, l'atto del giocare)

sabato 21 marzo 2009

Aromaterapia: serve? E a cosa?


Diventano sempre più di moda le terapie alternative alla medicina tradizionale, perché si ritiene che una sostanza, se naturale, sia meno dannosa [anche la cicuta è naturale, però!] o perché non si vuole alimentare la speculazione delle case farmaceutiche se non strettamente necessario.

Alcune di queste "terapie" sono al limite dello sciamanesimo e hanno effetti solamente su soggetti facilmente condizionabili e favorevolmente predisposti. Altre, pur non avendo un chiaro fondamento scientifico o non avendo superato la sperimentazione, possono comunque contare un numero di "casi risolti" talmente elevato da rendere sempre meno possibile che si tratti di coincidenze e suggestione dei soggetti.

L'aromaterapia è una branca della fitoterapia che sfrutta le essenze (o olii essenziali), cioè le sostanze volatili e odorose che si estraggono dalle piante.
La terminologia qui è vaga: alcuni operano un distinguo tra essenza, la sostanza contenuta nella pianta, e olio essenziale (o olio eterico), cioè quanto dalla pianta viene estratto mediante processi particolari. In genere, però, i termini sono utilizzati, sia nella letteratura che nel commercio, equivalentemente.
I romantici definiscono gli olii essenziali delle piante la loro "Personalità" perché non esistono piante con lo stesso odore.

Il principio di base dell'utilizzo delle essenze per la salute della persona è che ciascuna pianta ha delle proprietà, che l'essenza estratta conserva e trasmette all'organismo.
Inoltre, il profumo caratteristico di ognuna esercita sulla psiche degli effetti che aiutano la persona a disporsi nello stato d'animo desiderato, favorendo la sensazione di benessere.

Proporremo una serie di articoli in cui descriveremo le proprietà delle diverse essenze e gli effetti che si possono ottenere utilizzandole in questa o quella maniera.
Ci teniamo a specificare sin d'ora che il nostro intento è meramente informativo: non avendo le competenze per farlo, non intendiamo sostenere la maggiore efficacia di questo o altri metodi rispetto alla medicina tradizionale o sostituirci agli specialisti nell'indicare cure e rimedi.

venerdì 20 marzo 2009

Il Serbo Croato. 06, il sostantivo [3]. Plurale, formazione e declinazione [II]


Il plurale dei sostantivi è dato dalle rispettive declinazioni, con una piccola eccezione.
I sotantivi maschili monosillabi aggiungono un infisso tra il tema e la desinenza vera e propria.
Tale infisso è +ev+ se preceduto da /č, ć, đ, j, lj, nj s, š, ž/.
In tutti gli altri casi è +ov+.
Si comportano allo stesso modo anche i bisillabi che terminano in /a/ mobile (sajam >sajmovi, fiera).

Declinazione dei sostantivi maschili che terminano in consonante

Plurale

Nom. gospodar-i rad-ov-i muž-ev-i (marito)
Gen. gospodar-a rad-ov-a muž-ev-a
Dat. gospodar-ima rad-ov-ima muž-ev-ima
Acc. gospodar-e rad-ov-e muž-ev-e
Voc. gospodar-i rad-ov-i muž-ev-i
Loc. gospodar-ima rad-ov-ima muž-ev-ima
Str. gospodar-ima rad-ov-ima muž-ev-ima

Declinazione dei sostantivi femminili che terminano in -a

Plurale

Nom. sob-e
Gen. sob-a
Dat. sob-ama
Acc. sob-e
Voc. sob-e
Loc. sob-ama
Str. sob-ama

Declinazione dei sostantivi neutri che terminano in -e od -o

Plurale

Nom. vin-a
Gen. vin-a
Dat. vin-ima
Acc. vin-a
Voc. vin-a
Loc. vin-ima
Str. vin-ima

mercoledì 18 marzo 2009

Il Tedesco. 01, l'alfabeto e pronuncia


L'alfabeto tedesco è più simile a quello italiano, rispetto a quello serbo croato, ma presenta varianti fonetiche e variazioni combinatorie cui occorre prestare attenzione.
Ecco le principali differenze:

A - E' pronunciata media
Ä - E' una /e/ aperta e generalmente lunga [ɛː]
C - E' l'affricata alveolare sorda [ts], perciò "Celle" si leggerà "Zelle" con la /z/ di "spazio"
E - Generalmente è breve e chiusa
G - E' l'occlusiva velare sonora [g]
H - Da sola produce aspirazione, combinata con altri fonemi provoca fenomeni che vedremo
J - E' la /i/ semivocalica [j]...come in "jota"
K - Occlusiva velare sorda [k]
O - E' pronunciata media
Ö - E' una /o/ chiusa, vocale leggermente anteriore, medioaperta, arrotondata [oe]
Q - Sempre seguita da /u/, si pronunciano [kv]
R - E' gutturale, un suono intermedio tra [r] e [R]
S - E' sempre sorda [s], tranne che a inizio di parola se seguita da vocale [z]
ß - Si chiama "scharfes Es", ossia "Esse forte, marcata", e si legge come [s] geminata
U - Solitamente è breve
Ü - E' la /u/ chiusa, posteriore, arrotondata
V - Si pronuncia sempre [f], fricativa, labiodentale, sorda
W - E' [v], fricativa, labiodentale, sonora

I suoni delle vocali con Umlaut non fanno parte dell'Italiano standard, ma sono comunque presenti in diversi dialetti del nord, ad esempio, il ligure: aegua (acqua), zeuggia (giovedì), lun-na (luna).

martedì 17 marzo 2009

SEMINARI DI ARMONIA con Cervello Collettivo

ARMONIA ED EQUILIBRIO CON I QUATTRO ELEMENTI DELLA NATURA: : 4 elementi, 4 seminari!

[citiamo dal sito di Cervello Collettivo]

Di cosa si tratta:

Si tratta di un innovativo percorso di autoconoscenza, che vede le sue fondamenta nel dialogo tra le donne e i quattro elementi base di Madre Natura: terra, acqua, fuoco e aria.
Un cammino che ha come principale obiettivo il ritrovare la propria Natura attraverso la conoscenza (intesa nel senso più concreto dell'esperienza) dei quattro elementi, facendone equilibrio per riappropriarsi dell'armonia divina. Conoscere se stesse nel senso più ancestrale del termine, valorizzando il proprio essere femmine in quanto tali, divine, liberandosi dei modelli preconfezionati imposti dalle memorie culturali e dal giudizio morale. Un percorso che vuole riequilibrare la donna rimettendola in connessione con le fasi della luna, quanto di più perfetto in natura. Il percorso prevede quattro seminari esperienziali, tanti quanti sono gli elementi. Ogni seminario sarà residenziale, comprensivo di un pernottamento, al fine di favorire la condivisione tra le partecipanti e quindi offrire loro un'opportunità di cambiamento ed un esperienza totalizzante.

Dove si terranno i seminari:

I seminari che hanno per titolo "Terra", "Aria" e "Fuoco" si terranno nel comune di San Martino del Carso, nella Valle dell'Eden, proprietà privata di circa 30 ettari. Un microcosmo incontaminato che vede fauna e flora vivere indisturbata da decenni, conservando le proprietà di un habitat mai intaccato da soprusi provocati troppo spesso da visitatori disattenti. Il pernottamento avverrà invece presso Gradina, ristoro agrituristico nelle vicinanze.
Il seminario "Acqua", invece, si terrà nel comune di San Pietro al Natisone ed il pernottamento presso un Hotel della zona.

I quattro seminari:

Seminario "TERRA"
Periodo: 28/03/2009 - 29/03/2009

Seminario "ARIA"
Periodo: 18/04/2009 - 19/04/2009

Seminario "ACQUA"
Periodo: 09/05/2009 - 10/05/2009

Seminario "FUOCO"
Periodo: 03/07/2009 - 04/07/2009

Gli interessati possono contattare direttamente Cervello Collettivo o chiedere a noi, sarà nostra premura fornirvi tutte le informazioni!

lunedì 16 marzo 2009

Il Serbo Croato. 05, il sostantivo [2] - declinazioni I


Declinazione dei sostantivi maschili che terminano in consonante.


Singolare
Nom. gospodar rad
Gen. gospodar-a rad-a
Dat. gospodar-u rad-u
Acc. gospodar-a rad
Voc. gospodar-e rad-e
Loc. gospodar-u rad-u
Str. gospodar-om rad-om

Gospodar significa "signore/padrone" ed è perciò un nome animato.
L'accusativo prende la desinenza -a
Rad significa "lavoro", è un nome inanimato e l'accusativo singolare è uguale al nominativo singolare.


Declinazione dei nomi femminili che terminano in -a


Singolare
Nom. soba (stanza, camera. Tema sob-)
Gen.
sob-e
Dat. sob-i
Acc. sob-u
Voc. sob-e
Loc. sob-i
Str. sob-om

Declinazione dei nomi neutri che terminano in -e od -o


Singolare
Nom. vin-o
Gen. vin-a
Dat. vin-u
Acc. vin-o
Voc. vin-o
Loc. vin-u
Str. vin-om

I casi diretti hanno la stessa desinenza, quindi nei sostantivi che terminano in -e al nominativo, avremo la desinenza -e anche all'accusativo e al vocativo.
Notiamo anche che i casi indiretti hanno le stesse desinenze dei maschili in consonante.

giovedì 12 marzo 2009

Il Tedesco. 00, un'infarinatura!


Questo titolo, lo ammettiamo, non è inedito, ma abbinare "00" e "infarinatura" ci sembra una cosa spiritosissima e la ripetiamo alla nausea.
Così, anche se qualcuno aveva riso, ora non ride più...

Il Tedesco è, a differenza di quello che si può credere superficialmente, è una lingua che si rivela spesso musicale.
Magari non dolce, magari non sempre eufonica, ma dotata di ritmi e cadenze vivaci e regolare. Del resto, come molti insegnanti di Tedesco fanno notare, se molti grandi compositori erano germanofoni, un motivo ci sarà. Argomentazione poco scientifica, ma senza dubbio affascinante.

E' lingua ufficiale, o co-ufficiale, in Germania, Austria, parte della Svizzera, Liechtenstein, parte del Belgio, Lussemburgo e Alto Adige. Rilevanti comunità di parlanti tedesco vivono in Polonia, Ungheria, Alsazia, Lorenza, Friuli Venezia Giulia e Veneto.

Il Tedesco presenta differenze fonetiche non trascurabili da una zona all'altra, specie la variante parlata in Svizzera può risultare di comprensione difficile per chi non ha una conoscenza della lingua approfondita.
La principale isoglossa che divide la lingua parlata in Germania è laLinea di Benrath, più nota come linea machen/maken.
Si tratta di una linea immaginaria che taglia la Germania da Aachen a Düsseldorf nelle aree di diffusione del Basso Tedesco (a nord) e Alto Tedesco (a sud). In quest'ultima zona il verbo "fare", machen, viene pronunciato correttamente con il gruppo "ch" reso da fricativa velare sorda [x]; a nord della linea, invece, è reso con l'occlusiva velare sorda [k].

Il Tedesco didatticamente "esatto" è considerato l'Alto Tedesco.

martedì 10 marzo 2009

Il Serbo Croato. 04, il sostantivo [1]


In Serbo Croato abbiamo 3 generi: maschile, femminile e neutro.
I nomi vengono declinati in 6 casi: nominativo, genitivo, dativo, accusativo, vocativo, locativo, strumentale.
Non ci sono articoli.
Prendono l'iniziale maiuscola solamente i nomi propri.

Il genere di un sostantivo dipende dal genere "reale" dell'oggetto significato (ma anche in questo caso, attenzione! Soprattutto con i nomi astratti, non sempre c'è parallelismo con l'Italiano) o dalla terminazione (desinenza).

In linea di massima:

Sono di genere maschile (muški rod) i nomi che indicano esseri animati di sesso maschile e quelli che, al nominativo singolare, terminano in consonante. Esiste anche un piccolo gruppo di nomi maschili che terminano in -a.
brod (nave)
dječak (bambino maschio)
otac (padre)
ples (ballo)
prijatelj (amico)
put (strada, spazio, viaggio/volta/corpo umano)
sir (formaggio)
Giustificatečaj (corso, serie di lezioni)
tek (appetito)
tata (papà)

Sono di genere femminile (ženski rod) i nomi che indicano esseri animati di sesso femminile e la maggior parte di quelli che terminano, al nominativo singolare, in -a.

djevojčica (bambina femmina)
knjiga (libro)
kuća (casa)
majka (madre)
pjesma (canzone)
sestra (sorella)
soba (stanza)
stolica (sedia)
stranica (pagina)
veza (legame)

Sono di genere neutro (srednji rod) quasi tutti i sostantivi che terminano in -e ed -o.

finale (finale, di un'opera lirica/di un torneo sportivo)
geslo (motto)
gorje (catena montuosa)
ime (nome)
kućanje (battito)
ljeto (estate)
maslo (burro)
more (mare)
selo (villaggio)
vino (vino)

A seconda del genere e della terminazione, i sostantivi seguono diverse declinazioni.
A differenza di altre lingue a sintassi casuale che magari già conosciamo, però, la declinazione cambia anche nel caso in cui si tratti - all'interno dello stesso genere - del nome di una cosa animata o inanimata.
Ad esempio, vedremo che i sostantivi gospodar (signore) e rad (lavoro), entrambi maschili terminanti in consonante, seguono declinazioni leggermente diverse.

sabato 7 marzo 2009

Gli arroganti bisonti di una cittadina lacustre dello stato di New York


E' il "viz" (perdonate il triestinismo!) linguistico più famoso e proprio per questo non siamo riusciti a trattenerci dal citarlo:

“Buffalo buffalo Buffalo buffalo buffalo buffalo Buffalo buffalo.”

Ma siamo in grado di spiegare perché questa successione di parole uguali è, in realtà, una frase di senso compiuto?
La chiave sta nel fatto, non poi così noto, che buffalo, oltre che sinonimo di bisonte e nome proprio di una città sull'Ontario, è anche un verbo, che significa più o meno aggredire/intimidire. Inoltre va notato che buffalo ha il plurale irregolare invariato.

Il periodo si divide così:

Buffalo buffalo Buffalo buffalo buffalo buffalo Buffalo buffalo
Chiaro, no?

Il soggetto è Buffalo buffalo in posizione 1 e 2, dove 1 è aggettivo di 2.
Qual è il verbo della principale, però? Rispondere "buffalo" non basta, bisogna identificare che si tratta di quello in posizione 6.
Il complemento oggetto, a questo punto, non può essere che il Buffalo buffalo in posizione 7 e 8 - l'aggettivo, va da sè, è 7.
3, 4 e 5 sono una relativa di cui 4 è soggetto, 5 è predicato (3 è aggettivo e fa soggetto con 4).
Se vi immaginate un that tra 2 e 3 diventa tutto più ovvio.

La traduzione risulta, quindi:
"I bisonti di Buffalo, che vengono intimiditi dai bisonti di Buffalo, intimidiscono bisonti di Buffalo".
Certo, se il signor Rapaport avesse piazzato qualche virgola, la frase avrebbe perso un po' del suo fascino.

venerdì 6 marzo 2009

Il Serbo Croato. 03, l'accento


In Serbo Croato abbiamo due tipi di accento: lungo e breve. Ciascuno di essi può, poi, essere forte o debole.

Accento lungo forte: esprime un grado di tonicità discendente, ossia la vocale accentata è immediatamente pronunciata con un innalzamento di voce che si rilassa in seguito.

Accento lungo debole: esprime un grado di tonicità discendente, ossia - esattamente all'opposto del precedente - il picco di voce si ha nella parte finale della pronuncia della vocale

In pratica, dobbiamo immaginare che la vocale dotata di accento lungo si "sdoppi" e pronunciare nel primo caso l'accento sulla prima vocale, nel secondo caso, invece, sull'ultima.
Così:
Accento lungo forte: mêso (carne) >> mèeso
Accento lungo debole: rúka (mano) >> ruúka


L'accento breve si comporta allo stesso modo in termini di ascendenza e discendenza di tono, ma, poiché la vocale è pronunciata molto rapidamente, è molto difficile distinguerne la pronuncia.
Nella zona di Belgrado i due accenti si sono fusi in uno unico.

Accento breve forte: è il più breve in assoluto: brat (fratello)
Accento breve debole: leggermente meno breve del precedente: voda (acqua).

Si ricordi inoltre che:
1. Il Serbo Croato non ha parole tronche (a parte i monosillabi, ovviamente)
2. L'accento è mobile
3. I verbi trisillabi sono sempre sdruccioli
4. I monosillabi hanno sempre accento forte
5. Il più delle volte l'accento cade sulla prima sillaba

giovedì 5 marzo 2009

Feed RSS, chi sono costoro?

Per ricevere i nuovi post pubblicati nel nostro blog direttamente nella vostra casella e-mail, non dovete far altro che inserire il vostro indirizzo nello spazio a lato e, successivamente, confermare la mail di richiesta.

Ma in questo modo - obietterà chi vorrebbe fare lo stesso con altre fonti di informazione - si rischia di intasare la casella e-mail.

Per questo esistono i feed RSS!!!

La maggior parte dei provider di posta elettronica [gmail, yahoo, msn...] offre il servizio "reader", ossia, una sorta di casella a parte in cui vengono convogliate solo le notizie ricevute dai siti e dai blog cui ci si iscrive.
In genere non occorre eseguire ulteriori iscrizioni, perché il provider utilizza i dati già in suo possesso, ed è sufficiente accedere alla sezione dedicata del vostro account.

Per ricevere i nostri aggiornamenti via RSS non dovete far altro che iscrivervi con l'apposito bottone a lato.
Ovviamente, sia la ricezione di post nella vostra casella di posta tradizionale, che tramite feed RSS è COMPLETAMENTE GRATUITA!
PROVATE!

mercoledì 4 marzo 2009

Il Serbo Croato. 02, la pronuncia


Essendo, come abbiamo visto, quello serbo croato un alfabeto coerente, le vocali (samoglasnici) sono cinque. Manca, dunque, la distinzione tra pronuncia aperta e chiusa, come in italiano. La A si pronuncia un po' più aperta che in Italiano, le altre vocali, invece, sono medie.

Le consonanti (suglasnici) che hanno una pronuncia diversa da quella dell'Italiano sono:

c corrisponde a z sorda, come in "polizia"

č corrisponde a c palatale, come in "laccio"

ć corrisponde a c palatale più debole, come in "luce"
(nb: in Istria si conserva la pronuncia, più fedele di c prepalatale, né palatale, né velare, una sorta di velare debole, di cui l'Italiano non fornisce esempi di utilizzo)

corrisponde a g palatale geminata, come in "paggio"

đ corrisponde a g palatale semplice, come in "bigio"

g corrisponde a g velare, come in "gatto" e "ghiro"

j corrisponde a i semivocalica nei dittonghi, come in "maiale"

k corrisponde a c velare, come in "casa"

lj corrisponde a gl+i/e, alveolare laterale, come in "agli"

nj corrisponde a gn+i/e, alveolare nasale, come in "ogni"

š corrisponde a sc+i/e, fricativa alveolare sorda, come in "sciare"

z corrisponde a s sonora, come in "rosa"

ž corrisponde a fricativa alveolare sonora, come j del francese "je"

Le altre consonanti hanno la medesima pronuncia dell'Italiano.
Si badi che i Serbo Croato la H è aspirata e la S senza segni diacritici è sempre sorda


martedì 3 marzo 2009

Ti presento un presente


Il lemma present ha, nel dizionario inglese, due entrate, cioè può essere sia un nome che un verbo.

E' sostantivo nel caso di [prez'Әnt], "regalo": accento sulla prima sillaba, la seconda e - in quanto atona e fra due consonanti - è indebolita (un giorno vi racconteremo l'appassionante storia del Great Vowel Shift, ma ce la teniamo per i giorni di pioggia).
E' verbo nel caso di (to) [prizent'], "presentare": accento sulla seconda sillaba.

Dal verbo to present deriva il sostantivo presentation [prez,Әntā'shӘn]: accento primario sulla penultima e secondario sulla prima.
Allo stesso modo in cui è oramai diffuso l'utilizzo dell'abbreviazione invit [in'vit] per invitation, assistiamo all'impiego di prezent [pre'zent].
Apparentemente, nessun rischio di ambiguità lessicale.


Ora negli inviti ai matrimoni è, negli Stati Uniti, moda recente specificare, specie nei casi più informali, che gli sposi, più che i doni canonici, preferiscono ricevere un dono in denaro.
La formula per esprimere questa preferenza è "presentation preferred".
...Quante statuette di Capodimonte si ritroverebbero in casa le giovani coppie americane, se la forma present sostituisse comunemente presentation!

lunedì 2 marzo 2009

Il Serbo Croato. 01, l'alfabeto


L' abeceda serbocroato è un raro esempio di alfabeto coerente, ossia un alfabeto in cui a ciascun segno corrisponde uno e un solo fonema i quali non si influenzano reciprocamente.
Accade talvolta che due lettere appaiano scritte vicine in un contesto che apparentemente le fa comportare diversamente; in realtà certi segni, che noi siamo abituati a riconoscere come coppie di lettere, compongono un segno unico, verrebbero, per intenderci, scritte in un'unica casella delle parole crociate.
Molti segni ci si presentano come lettere dell'alfabeto latino fornite di un diacritico, ma è più corretto pensare ad essi come lettere a sè stanti, tant'è che i dizionari dedicano a ciascuna una propria sezione.
L'alfabeto di questa lingua ha 30 segni.
Consolatevi pensando che l'Ungherese ne ha 44, ulteriormente suscettibili di influenza reciproca, e guardiamo insieme l'alfabeto.

a, b, c, č, ć, d, dž, đ, e, f, g, h, i, j, k, l, m, n, o, p, r, s, š, t, u, v, z, ž

Nella tastiera del pc le lettere con diacritici sono al posto delle nostre vocali accentate e la posizione di y e z è invertita, fatto curioso considerando che la y, come la q, non è una lettera dell'alfabeto serbocroato.