giovedì 30 aprile 2009

Il Tedesco, 04. Il sostantivo [2]


In Tedesco, come in tutte le lingue, agli oggetti inanimati viene assegnato un genere grammaticale sulla base di motivazioni psicologiche ancestrali che non è quasi più possibile ricostruire con certezza, ma che è interessante e produttivo indagare.


Generalmente si individua una categoria superiore, cui ascrivere gli elementi più "forti", e una inferiore, di cui fanno parte quelli più "deboli".

Ad esempio piede e mano, in alcune lingue, sono denotati da sostantivi simili o uguali, ma in genere il piede, più grande, è maschile, mentre la mano è femminile.


La spiritualità dei popoli primitivi ha personificato oggetti e fenomeni in base alla propria esperienza culturale e speculare sul lessico di una lingua spesso ci conduce a conoscere nuovi aspetti della cultura che l'ha generata.


In Tedesco, allora, il sole - che immaginiamo essere assai meno presente nella quotidianità rispetto a quanto non lo fosse per i popoli mediterranei - è femminile [die Sonne].

La morte, forse perché ineluttabile, è maschile [der Tod]. Tuttavia, questo sostantivo è utilizzato solamente per la morte degli esseri umani. Quando si parla della morte di animali o piante, si fa ricorso agli infiniti sostantivati, quindi a un più debole genere neutro [rispettivamente das Verenden e das Absterben].

L'amore - ovviamente - è femminile [die Liebe]!


La storia del territorio, inoltre, ci spiega come mai la lingua abbia scelto diversi vocaboli per denotare diversi aspetti delle cose, a seconda delle loro specificità.

Per esempio, esistono due parole per indicare il muro: die Mauer e die Wand. La prima, di chiara origine latina, è usata per indicare i muri esterni, mentre die Wand [che condivide l'etimologia con l'inglese wall e deriva dalla radice germanica per "intrecciare"] è il vocabolo usato per le pareti interne.
La spiegazione può essere vista nel fatto che i popoli germanici vivevano in capanne, perciò l'oggetto che delimitava l'abitazione dal mondo esterno era "qualcosa di intrecciato". I Romani introdussero abitazioni in muratura, ma a quell'epoca la lingua germanica possedeva già una parola per indicare il muro, perciò si creò la distinzione fra la costruzione più esterna, presumibilmente più solida e quindi "die Mauer", e quella interna "die Wand".


Purtroppo, non sempre la riflessione sulla storia della lingua ci aiuta a prevedere il genere di un sostantivo: difficile trovare una motivazione al perché il Tedesco abbia scelto di assegnare il maschile al vocabolo che denota la sedia, der Stuhl, [o perché l'Italiano l'abbia voluta femminile!].

Non resta quindi, come già ammesso, che rassegnarsi a fare una buona scorta di fosforo e memorizzare i vocaboli associati al loro genere!

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