La lingua serbo croata è parlata, con le prevedibili varianti locali, in Serbia, Croazia, Bosnia e Erzegovina e parte del Montenegro.
Comunità di parlanti si trovano anche al di fuori di questi confini, specie all'interno di quella che un tempo era la Jugoslavia.
Le varianti sono individuate sulla base del pronome interrogativo "Cosa?", che a seconda di come si realizza nelle diverse zone, dà luogo ai seguenti dialetti:
štokavo (che cosa? = što?): è parlato in Bosnia, Erzegovina, Serbia, buona parte della Croazia e Montenegro.
čakavo (che cosa? = ča?): è parlato in Istria, lungo la costa adriatica e nelle isole della Croazia, a Zara e a Spalato
kajkavo (che cosa? = kaj?): è il dialetto del distretto di Zagabria e di altre località, come Varaždin, Križevci e la regione di Međumurje, vicino al confine con l'Ungheria; è il dialetto più affine allo Sloveno ed è anche diffuso in alcune parti dell' Istria.
Lo štokavo è il dialetto più diffuso e si divide a sua volta - sulla base dell'esito della vocale del protoslavo */ê/ - in:
ikavo (*/ê/>/i/), parlato in una parte della Slavonia, nella Bosnia ad ovest della Neretva (fra musulmani e cattolici) e nella Dalmazia settentrionale e media.
jekavo (o ijekavo, ove */ê/> "je" o "ije"), diffuso in Montenegro, Dalmazia meridionale, Erzegovina, parte della Slavonia e Bosnia (ad ovest della Neretva fra gli ortodossi).
ekavo (*/ê/> /e/), parlato per lo più in Serbia e Vojvodina.
La lingua letteraria dei Croati è lo štokavo-jekavo, mentre i Serbi scrivono in štokavo-ekavo e, differenza non trascurabile, con l'alfabeto cirillico
D'ora in avanti faremo riferimento all'ortografia e al lessico dello štokavo-jekavo, regolarmente scritto in alfabeto latino.
Comunità di parlanti si trovano anche al di fuori di questi confini, specie all'interno di quella che un tempo era la Jugoslavia.
Le varianti sono individuate sulla base del pronome interrogativo "Cosa?", che a seconda di come si realizza nelle diverse zone, dà luogo ai seguenti dialetti:
štokavo (che cosa? = što?): è parlato in Bosnia, Erzegovina, Serbia, buona parte della Croazia e Montenegro.
čakavo (che cosa? = ča?): è parlato in Istria, lungo la costa adriatica e nelle isole della Croazia, a Zara e a Spalato
kajkavo (che cosa? = kaj?): è il dialetto del distretto di Zagabria e di altre località, come Varaždin, Križevci e la regione di Međumurje, vicino al confine con l'Ungheria; è il dialetto più affine allo Sloveno ed è anche diffuso in alcune parti dell' Istria.
Lo štokavo è il dialetto più diffuso e si divide a sua volta - sulla base dell'esito della vocale del protoslavo */ê/ - in:
ikavo (*/ê/>/i/), parlato in una parte della Slavonia, nella Bosnia ad ovest della Neretva (fra musulmani e cattolici) e nella Dalmazia settentrionale e media.
jekavo (o ijekavo, ove */ê/> "je" o "ije"), diffuso in Montenegro, Dalmazia meridionale, Erzegovina, parte della Slavonia e Bosnia (ad ovest della Neretva fra gli ortodossi).
ekavo (*/ê/> /e/), parlato per lo più in Serbia e Vojvodina.
La lingua letteraria dei Croati è lo štokavo-jekavo, mentre i Serbi scrivono in štokavo-ekavo e, differenza non trascurabile, con l'alfabeto cirillico
D'ora in avanti faremo riferimento all'ortografia e al lessico dello štokavo-jekavo, regolarmente scritto in alfabeto latino.
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