Ieri pomeriggio, presso la Libreria Minerva di via San Nicolò, a Trieste, Gianluca Morozzi ha presentato il suo ultimo libro "Colui che gli dei vogliono distruggere".
Il romanzo, edito da Guanda, racconta l'universo parallelo di Terra L, in cui la vita di Leviatan si divide, sostanzialmente, tra il suo lavoro di supereroe, i cui superpoteri cambiano imprevedibilmente ogni dodici ore, e l'amore per la fidanzata Sandra, che ne ignora la vera identità e lo crede semplicemente Daniel, il commesso della fumetteria. Ovviamente lei è [più o meno] segretamente innamorata del supereroe.
Attorno a questo triangolo che onora la più classica tradizione fumettistica, si muovono numerosi altri personaggi, alcuni dei quali abbiamo già conosciuto nelle storie di Morozzi: Kabra, chitarrista leader dei Despero [cfr.: Gianluca Morozzi, Despero, Fernandel, RA, 2001], in crisi compositiva e alla ricerca del brano che darà la svolta alla carriera del gruppo; Shatterthunder [Gianluca Morozzi, L'era del porco, Guanda, PR, 2005], l'edicolante che farnetica dell' eterna-lotta-tra-il-bene-e-il-male combattuta tra idoli musicali; Elettra [Gianluca Morozzi, L'era del porco, Guanda, PR, 2005], la fidanzata insopportabile a tutti tranne che al malcapitato che se n'è innamorato. Accanto a loro, i nuovi personaggi [tra cui il misterioso Johnny Grey, musicista apparso come dal nulla nel 1961, che ha composto tutte le più grandi canzoni del rock, portando artisti come David Bowie alla pazzia e rendendoli, così, i supercriminali contro cui Leviatan si batte] danno vita a vicende surreali, eppure incredibilmente logiche, che richiamano i grandi topoi della letteratura fantascientifica e fumettistica, cui sono un affettuoso omaggio.
Il pubblico intervenuto, attento, preparato e piuttosto numeroso, specie considerando che Morozzi se la vedeva con la consolidata tradizione del Carnevale, ha mostrato di condividere con l'autore l'interesse per la fantascienza, sia classica che dissacrata, e la formazione letteraria fatta di Frederic Brown e Douglas Adams, dando vita a un dialogo vivace e ricco di spunti.
Una curiosità: il titolo è tratto da un celebre verso di una tragedia di Euripide, la cui prosecuzione è -più o meno - "per prima cosa ha in dono la pazzia".
Purtroppo, come spesso con le sentenze e gli aforismi che vivono di vita propria al di fuori del contesto originale, non ci ricordiamo da quale tragedia in particolare sia tratto.
Purtroppo, come spesso con le sentenze e gli aforismi che vivono di vita propria al di fuori del contesto originale, non ci ricordiamo da quale tragedia in particolare sia tratto.
Non se lo ricorda neppure l'autore [Morozzi, non Euripide].
Abbiamo provato a fare una ricerca su internet, ma inserendo "colui che gli dei vogliono distruggere" troviamo praticamente solo pagine sull'ultima fatica dello scrittore bolognese.
QUALCUNO PUO' AIUTARCI?
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