L'articolo determinativo si usa sempre tranne:
- davanti ai nomi propri di persona [come in Italiano, come noi del nord dimentichiamo spesso!] e davanti ai titoli che li accompagnano: il signor Schulz è Herr Schulz. Tuttavia, come in Italiano, i nomi famialiari o i cognomi di figure celebri possono prendere, colloquialmente, l'articolo: die Susanne e der Goethe.
- davanti a nomi di città e nazioni, non preceduti da aggettivo: Deutschland, la Germania. Fanno eccezione i nomi geografici femminili che terminano in -ei e -ie [die Lombardei, Die Normandie] e la Svizzera [die Schweiz].
- davanti al possessivo seguito da sostantivo: il mio libro è mein Buch.
- davanti a sostantivi con il genitivo anteposto: des Vaters Wortes: le parole del padre / die Worte des Vaters.
- davanti a sostantivi non numerabili o usati in senso partitivo: Moechtest du Brot? [desideri del pane? e non Desideri il pane]
- quando si vuole generalizzare il significato del nome, tipicamente in proverbi e detti popolari "Jugend vergeht, Tugend besteht" [la giovinezza passa, la virtù rimane]
A differenza dell'Italiano, si usa anche:
- davanti a epiteti e numerali di nobili/sovrani: Carlo Magno > Karl der Große.
- davanti ai nomi dei santi: San Giuseppe > der heilige Joseph.
- quasi sempre col genitivo qualitativo: lacrime di gioia > Tränen der Freude
- legato a zu nella costruzione del complemento predicativo con i verbi erwählen [eleggere], ernennen [nominare], machen [fare], werden [divenire] [...fregatevene per adesso, ci ritorneremo e sembrerà normale: magie del Tedesco!]
- ovviamente in alcune espressioni idiomatiche le cui ragioni sono ormai assai opache, ad esempio: per scherzo > zum Spaß [ove zum è ottenuto dalla crasi tra zu e il dativo di der, dem].
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